Il potere dei colori nella comunicazione

[vc_row][vc_column][vc_single_image image=”320″ img_size=”large” alignment=”center”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][vc_column_text]

Il potere dei colori nella comunicazione

Per quanto incredibile possa sembrare i colori rivestono un aspetto importantissimo nella comunicazione riuscendo a veicolare messaggi in un modo molto diretto. Facciamo un piccolo esperimento: chiudiamo gli occhi e ripetiamo come in un mantra la parola Verde (o green per chi preferisce l’inglese). Ecco, dopo pochi minuti apparire campi e boschi nei quali passeggiare e respirare un’aria salubre. Se invece della parola verde visualizzeremo un bel nero forse immagini legate alla notte, alla paura o al mistero si materializzeranno davanti ai nostri occhi.

I colori sono, infatti, un potente strumento per veicolare messaggi comunicativi. Qualche hanno fa, per provare l’effetto del colore rosa nel diminuire l’aggressività delle persone, fu condotto un esperimento sociale nel quale le pareti di un ufficio riscossione crediti venivano interamente dipinte di rosa pastello. Nel 80% delle persone che entravano palesemente arrabbiate per la multa da dover pagare si registrava un palese diminuzione del tono emotivo. Sorpresa per la stanza totalmente colorata di rosa (mobili, sedie e pc compresi) o effetto benefico del colore, fatto sta che si registrò un considerevole cambio di umore nella maggioranza delle persone.

McDonald voleva assolutamente togliere dalla mente dei consumatori l’idea di cibo spazzatura. Come fare? Una strategia semplice e al tempo steso efficace:

1) Cambiare il colore del logo passando dal classico rosso al verde

2) Cambiare colore degli store passando dal giallo-rosso- arancio al marrone-verde

3) Alleggerire la struttura degli store passando dal pesante cemento al leggero legno (o simil-legno)

4) Inserire nel menu una serie alcuni panini “civetta” fatti con materie prime tradizionali italiane (carne chianina, parmigiano, ecc)

A questo punto sorge spontanea una domanda: ma i consumatori sono davvero cosi facilmente manipolabili? Basta sul serio cambiare un colore (rosso) e aggiungerne un altro (verde) per passare dall’associazione McDonald/ junk food a McDonald/tutto sommato non è poi cosi junk? Si può manipolare la mente delle persone in maniera scientifica spingendola a consumare nella direzione desiderata?

Ma di tutto questo, come in ogni campagna di marketing che si rispetti, ne parleremo la prossima settimana… State connessi…

Paolo Schetter[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *